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Entrata in vigore la norma di recepimento della direttiva europea relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico

Entrata in vigore la norma di recepimento della direttiva europea relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico

Il 15 dicembre è entrato in vigore il decreto legislativo 200/2021 di recepimento della direttiva (UE) 2019/1024, relativa all'apertura dei dati e al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico. Tale provvedimento introduce importanti novità sul tema, con possibili implicazioni per le applicazioni nel mercato europeo e interessanti novità per cittadini e imprese.

Dal punto di vista formale, la direttiva (UE) 2019/1024 abroga la previgente direttiva 2003/98/CE (modificata successivamente dalla direttiva 2013/37/UE), mentre la norma nazionale di recepimento va a modificare il decreto legislativo n. 36 del 24 gennaio 2006, che, recependo l’originaria direttiva PSI aveva avviato un importante processo di promozione del riutilizzo dei dati della Pubblica Amministrazione, in linea con le politiche legislative dell’UE relative alla trasparenza, cooperazione e unione del mercato digitale europeo, nel quadro della Digital Single Market Strategy.

Di seguito alcuni punti salienti previsti dal decreto legislativo 200/2021:

  • Il principio generale sulla riutilizzabilità dei dati a fini commerciali e non, è rimasto invariato. Oltre alle PA e agli organismi di diritto pubblico sono coinvolte le imprese pubbliche attive nei settori come gas, energia, elettricità, etc. e le imprese private di trasporto che sono soggette ad obblighi di servizio pubblico (art. 1, comma 2, lettera d)
  • Vengono introdotti nuovi concetti quali: anonimizzazione, dati dinamici, dati della ricerca, serie di dati di elevato valore, definizione di interfaccia tra programmi applicativi API e il principio di utile ragionevole sugli investimenti (tariffazione). Confermato sia il concetto di riutilizzo sia il concetto di scambio di documenti tra PA che non costituisce riutilizzo (art. 1, comma 3)
  • Ampliato l’elenco dei documenti esclusi dall’applicazione della norma (art. 1, comma 4)
  • Confermate e dettagliate le norme di salvaguardia (art. 1, comma 5)
  • Modificata la gestione delle richieste di utilizzo di documenti alle PA e agli organismi di diritto pubblico da parte di stakeholders interessati (art. 1, comma 6)
  • Introdotte nuove indicazioni sui formati disponibili dei documenti (art. 1, comma 7)
  • Introdotti nuovi criteri di tariffazione, fermo restando il principio base della gratuità (art. 1, comma 8)

L'Agenzia per l’Italia Digitale ha posto degli obiettivi in linea con la direttiva (UE) 2019/1024 in seguito all’aggiornamento 2021-2023 del Piano triennale per l’informatica nella PA. In particolare, va evidenziato l’obiettivo di aumentare il numero di dataset aperti di tipo dinamico con riferimento alla loro pubblicazione in formato interoperabile tramite API, mentre per i dataset di elevato valore occorrerà attendere gli esiti della Procedura di Comitato attraverso la quale, come chiaramente previsto dalla Direttiva stessa, tali dataset saranno individuati.

Ulteriori indicazioni in merito saranno man mano evidenziate anche attraverso la sezione "Fare Open Data".